Inaugurata il 31 ottobre prosegue l’esposizione delle opere di “Nes Lerpa” nei locali di Liguria Vintage via Graveglia 35b a Riccò del Golfo. L’associazione, nata nel 2018 dall’idea di “Marco Natale” di raccogliere attorno a sé artisti che esprimono la loro creatività attraverso il restyling di vecchi mobili ricontestualizzati in opere artistiche, si fa promotrice di mostre ed eventi legati alla cultura e all’arte. Tra le recenti iniziative la mostra “grandi tele, colori, trasparenze” di tre artisti, Rosanna Rotondi, Helène De Beauvoir e il danese Nes Lerpa.
Nato a Copenaghen nel 1942 inizia la propria attività negli anni ’60 con la prima mostra nella città natale del ’61 dove si distingue per una pittura informale ispirata dal surrealismo. Le prime importanti mostre negli USA, Europa, Cina e India dove soggiorna per lunghi periodi. Vive la swinging London degli anni ’60 accrescendo il suo bagaglio culturale ispirandosi ai testi di Henry Miller, (New York 1891-Los Angeles 1980), scrittore di rottura con le tradizioni letterarie che fece da precursore alla beat generation con romanzi memorialisti di matrice surrealista che affrontavano tematiche sociali ed un’accesa critica contro i costumi e il conservatorismo americano.
Viaggiatore cosmopolita, Nes Lerpa fa parte di quella schiera di artisti liberi e sognatori che vedevano nel futuro una nuova era dove la libertà di espressione e le diversità sarebbero state le nuove sfide che l’umanità avrebbe affrontato e risolto. Dopo le esperienze in patria inizia il suo viaggio filosofico-culturale girovagando per il mondo alla ricerca di quella linfa creativa dalla quale scaturiscono le sue opere e vivendo con piena intensità lo spirito di artista che sperimenta, osserva, esplora.
Ama le grandi dimensioni e i suoi teleri astratti raccontano un’esperienza coloristica fluida e saldata alla contemporaneità dove la pittura ci rivela la sua vera essenza: emozione, suggestione, stimolo alla riflessione. Ciò che si prova osservando le grandi opere è una sorta di stupore davanti al cromatismo ben accordato, armonioso, bilanciato, lontano dalla violenza del segno urlato. Le tele ci conducono in paesaggi immaginifici, irreali, illusionistici, che rimandano alla bellezza della natura.
Fa parte di quella schiera di astrattisti nordici il cui capostipite è Asger Jorn, il grande pittore danese del ‘900 del gruppo Cobra. Lerpa giunge all’essenziale secondo gli assoluti canoni dell’astrattismo, portandoci a viaggiare in una pittura che ci inghiotte in un vortice di sensazioni positive, di piacere, di visiva eccitazione.
E’ una pittura d’azione alla Pollock, dove si coglie il gesto istintuale ma ragionato, solo apparentemente casuale, che colma la distanza liquida tra artista e opera. Si è quasi disorientati davanti ai grandi dipinti esposti montati su telaio e stesi dall’alto sino a terra che invitano ad una visione globale e partecipata, un desiderio di camminarci sopra per farne parte, immergervisi dentro provando quel sublime matematico che Kant definiva come un’attrazione seducente e inevitabile verso le dismisure. L’impulso creativo di Lerpa è ben governato, equilibrato, ma anche ebbrezza pura e travolgente.
Il Surrealismo si esprimeva attraverso il funzionamento reale del pensiero, libero dal compiacimento e da ogni costrizione estetica e morale, ritenendo l’inconscio dell’uomo il grado più vero della realtà. Le opere di Lerpa sono vicine a questi assunti, e si immagina l’autore mentre sprigiona un furore creativo che gli viene dal sogno, da uno stato di straniamento, da un automatismo psichico puro. Sperimenta anche l’impatto ambientale sul paesaggio, esempio di interazione e dialogo arte-territorio, con istallazioni su castelli, abbazie, monumenti, realizzando importanti e pregevoli lavori “open air”.
Tra le opere in mostra emergono attraenti per la luminosità dei colori le lavorazioni della ceramica smaltata con piatti e sfere perfette che inducono a sorprendenti sensazioni tattili. Policromatismo e materia sono solidi, l’esperienza è tangibile nella percezione dell’opera attraverso il contatto fisico.
Giallo solare, rosso, blu mare intensissimo, si fondono nella solidità dello smalto dove prevale il colore sul segno in una miscellanea eterogenea di tinte fresche e brillanti che promuovono stimolanti suggestioni.
Articolo by Paolo Cozzani
“ La mostra è visitabile tutti i giorni presso la sede di Liguria Vintage – Val Graveglia 35 – Riccò del Golfo (SP)”
contatti 349 058 28 06 / 335 608 43 19
(Riproduzione riservata)