Mar 22 Apr 2025

“Il 2025 è l’anno di Montale”: intervista ad Adriana Beverini, presidente del Premio Montale Fuori di Casa

Il 2025 rappresenta un anno di particolare rilievo per il Premio Montale Fuori di Casa. Ne parliamo con Adriana Beverini, presidente e anima della rassegna culturale che da ventinove anni celebra l’eredità del grande poeta genovese.

Presidente Beverini, perché il 2025 è così importante per il Premio Montale Fuori di Casa?

Il 2025 è un anno importante per il Premio Montale “Fuori di Casa” perché in tutta Italia, e particolarmente in Liguria, si celebrano i 50 anni dall’assegnazione ad Eugenio Montale del Premio Nobel e i 100 dalla pubblicazione del suo primo libro di poesia “Ossi di Seppia”.

Come intendete celebrare questi due anniversari con il vostro Premio, giunto ormai alla 29° edizione?

Per questo motivo anche il nostro Premio, giunto al 29° anno di vita, sta lavorando ormai da mesi a ritmo continuo per ricordare tali anniversari. Abbiamo iniziato a gennaio presentando al Liceo Classico “Lorenzo Costa” i Taccuini di Montale (edizioni Ianieri), contenenti trenta suoi “aforismi”, se così si possono chiamare, e continuato il 29 marzo assegnando a Bergamo il Premio Montale per l’Arte al grande scultore Ugo Riva, e il 2 aprile all’Università Cattolica di Milano premiando per la Poesia Nazionale il famoso poeta Guido Oldani, creatore nel 2010 del Movimento Poetico del Realismo Terminale per il quale è stato candidato al Premio Nobel.

Ci sarà anche quest’anno una cerimonia di premiazione alla Spezia? Chi sarà la premiata?

Il prossimo 23 aprile alla Mediateca Fregoso della Spezia, luogo sempre più frequentato dai suoi abitanti, alle ore 17 assegneremo un Premio Speciale alla Venerabile Monaca Buddhista Cristiana Champa Tsomo che, pur nata in Sicilia, dall’età di cinque anni è venuta a vivere con la sua famiglia alla Spezia dove ha frequentato tutte le scuole e a tutti gli effetti si sente una “spezzina”. Ho avuto modo di conoscere la Venerabile Ciampa Tsomo, che pur vivendo come un’eremita in Sicilia da lì spesso si sposta per tenere seminari in varie città d’Italia, ai tempi del Liceo Classico che entrambe abbiamo frequentato al “Lorenzo Costa” della Spezia, dunque quando era una ragazza ancora lontana dall’idea di intraprendere il suo cammino di spiritualità.

Venerabile Monaca Buddhista Cristiana Champa Tsomo

Quali sono le motivazioni che vi hanno portato a scegliere Champa Tsomo per questo riconoscimento?

La sua premiazione nasce dalla fortuita scoperta dell’importanza che nella vita di questa eccezionale donna ha avuto la poesia di Eugenio Montale. Ritrovandoci dopo tanto tempo, l’anno scorso, durante un suo breve soggiorno alla Spezia, abbiamo avuto modo di ricordare i tempi della scuola e in questo modo ho potuto comprendere che anche lei, come me, aveva avuto la sensazione che questo grande poeta fosse stato “permeabile” alle filosofie orientali. La Venerabile Champa Tsomo che ha studiato i testi sacri del Buddhismo potrà dirci con maggiore profondità quali poesie di Montale le siano sembrate consonare maggiormente con il pensiero buddhista.

C’è stato anche un omaggio poetico per Champa Tsomo. Ce lo vuole raccontare?

Desidero ricordare che senza alcun dubbio il dono più bello a Cristiana Champa Tsomo in occasione della sua premiazione lo ha fatto il Monaco Taheye Sunim del tempio Musangam (nelle colline vicino a Lerici) che ha scritto per lei questa splendida poesia:

Poema dedicato alla monaca Champa Tsomo

Ognuno di noi è un cammino verso qualcosa.

La saggezza risiede nella comprensione

se seguire o meno qualcuno e dove rivolgersi.

Dove porta questa via?

Una monaca cammina e cammina, 

viaggia verso se stessa. 

Tutta la bellezza dell’essere e tutta l’assurdità 

fa parte del mistero: le luci ai margini dell’oscurità. 

Le luci a volte sono deboli, a volte no. 

Hai un oceano blu dentro di te. 

Il corpo è solo un guscio vuoto. 

Le stelle brillano nella notte infinita.

Non c’è confine tra la notte e l’oceano. 

Un battito cardiaco è l’eternità. 

Un atomo è come una galassia.

Luci ai margini dell’oscurità

sono rari ma esistono.

Esistono nel silenzio e – nelle poesie.

E nei mesi successivi? Può anticiparci i prossimi premiati del 2025?

Il 30 aprile poi, nella bellissima e spirituale sede dell’ex convento di San Leonardo al Palco (Prato) assegneremo il Premio “Poesia e Anima” (sino a quest’anno sezione denominata “Poesia Religiosa”) al poeta Massimiliano Bardotti. Insieme ai membri del Consiglio Direttivo, saranno con noi Guidalberto Bormolini, Gianni Criveller sinologo, Missionario e presidente del Centro per le missioni PIME di Milano, Arnoldo Mosca Mondadori (che porterà con sé il violoncellista Issei Watanabe che suonerà il “violoncello del mare” facente parte dell’orchestra del Mare. Grazie infatti all’ incredibile intuizione di Arnoldo Mosca Mondadori, Presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti (Progetto Metamorfosi), i legni delle barche dei migranti sono stati trasformati in strumenti musicali nel carcere di Opera, dalle mani dei detenuti, sotto la guida di esperti Maestri. Dal dolore è nata così una possibilità di riscatto per tante persone. Poi a maggio a Genova saranno premiati tre illustri genovesi: il professor Alberto Diaspro, il critico letterario Francesco De Nicola e il poeta e regista Maurizio Gregorini. E il 31 maggio a Levanto, per la sezione Ambiente del Premio Montale sarà premiata la vulcanologa e viaggiatrice Sabrina Mugnos, una spezzina che si è fatta conoscere e apprezzare in campo nazionale e internazionale.

Prof.ssa Adriana Beverini

Il 15 maggio insieme alla Vice presidente del “Montale Fuori di Casa” Barbara Sussi ci recheremo a Bruxelles dove il Premio è stato invitato dall’onorevole Brando Benifei per poter parlare nella sede del Parlamento Europeo di “Montale e l’Europa”. E il 31 maggio a Levanto, per la sezione Ambiente del Premio Montale sarà premiata la vulcanologa e viaggiatrice Sabrina Mugnos, una spezzina che si è fatta conoscere e apprezzare in campo nazionale e internazionale. Il 13 giugno poi, in collaborazione con l’Università di Udine, premieremo per la sezione Poesia Internazionale un grande poeta cinese, Zhao Lihong che ha scritto un libro di poesie tradotto in italiano da Flaminia Cruciani e Marco Sonzogni (entrambi Consulenti Culturali del nostro Premio) il cui titolo “Dolori” risuona con “il male di vivere” di Montale. Pochi giorni dopo, il 18 giugno a Milano avremo la grande soddisfazione di premiare il Direttore del Museo Egizio di Torino Cristian Greco. In settembre ci sposteremo a Firenze e nella sezione “Il Genio delle Donne” verrà premiata la poetessa Alba Donati per il suo progetto de “La Libreria sopra la penna” grazie al quale ha fatto rivivere culturalmente ed economicamente il borgo di Lucignana e in ottobre sarà assegnato il Premio al Giornalismo al Direttore del Foglio Claudio Cerasa. In novembre in collaborazione con il Comune della Spezia si svolgerà un convegno dedicato ai giovani di cui ancora non possiamo dare notizie precise e in dicembre a Sanremo a Villa Nobel un convegno su Montale e la Musica a cui parteciperanno illustri critici letterari.

Nel panorama culturale locale, sembra che Montale non riceva la giusta attenzione, nonostante quest’anno così iconico. Cosa rappresenta per lei la figura di Montale, anche alla luce del suo recente libro?

Rappresenta un essere umano, prima che un poeta, che ha riflettuto tutta la vita sul mistero che ci circonda e che ha fatto anche tesoro delle rivoluzionarie scoperte della Fisica quantistica e dell’astrofisica per tentare di darsi una risposta sulla Realtà o su ciò che noi chiamiamo tale. Ed è anche per questo motivo che quest’anno assegnano un premio ad una monaca buddhista che di tale meditazione ha fatto il fine della sua vita. Da parte mia queste impressioni le ho esplicitate nel mio lsaggio: L’Oltre: Eugenio Montale tra Filosofia, Fisica e Religione che ho avuto il piacere di presentare a Spezia, Genova, Le Grazie e che il 24 maggio presenterò a Carrara, il 16 agosto a Tellaro e in ottobre a Villa Berselli di Forte dei Marmi.

(Riproduzione riservata)

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