
“…Questo è il mio augurio per la 21ª edizione del Festival della Mente: che, in questi tre giorni, grazie alle parole delle relatrici e dei relatori, si formi una comunità di sentimento, resa compatta dalla forza della gratitudine e capace di guardare a un futuro di giustizia, uguaglianza e, soprattutto, di pace!”
Con queste parole, la Direttrice Benedetta Marietti ha inaugurato il Festival della Mente, giunto alla sua 21ª edizione. L’augurio della Marietti è scaturito dalla sua lettura di alcuni racconti tratti da *Apeirogon* di Colum McCann, scrittore dublinese e prossimo relatore al Festival. Si riferiva in particolare a uno scambio di lettere del 1932 tra Einstein e Freud, in cui il fisico chiedeva come fosse possibile smorzare gli impulsi più violenti e aggressivi insiti nella natura umana, per liberare il mondo dalla minaccia incombente della guerra. Freud, ormai anziano e deluso, gli rispose che la speranza non va mai perduta, e che per liberare l’umanità dalla guerra, per contrastarla, è necessario ricercare qualcosa che leghi gli esseri umani: quegli istinti, quelle funzioni vitali ed emotive che li uniscono. Ciò che va ricercato, in realtà, è una mitologia delle pulsioni e una comunità di sentimento.
Una raggiante ed elegante sindaca, Cristina Ponzanelli, ha porto i saluti della città di Sarzana, mentre il Presidente della Fondazione Carispezia Andrea Corradino ha sottolineato il ruolo della sua istituzione, che fin dalla prima edizione ha creduto nel progetto, sostenendolo con continuità. In questa edizione, la Fondazione è riuscita a integrare alcuni progetti specifici, come Spazio AUT AUT e Futuro Aperto – Aria. Il Presidente ha inoltre raccontato che ogni anno c’è un momento di riflessione per apportare eventuali innovazioni alla formula del Festival, ma il crescente numero di spettatori, nonché i pochi minuti che trascorrono tra l’apertura delle prevendite e il sold-out della maggior parte degli eventi, rendono vana qualsiasi ipotesi di cambiamento.
La 21ª edizione si è quindi aperta con la lectio magistralis dell’epistemologa Luigina Mortari, dal titolo “Sulla gratitudine, ovvero la gioia della cura”, in cui, attraverso testimonianze dirette di bambini, infermiere e insegnanti, ha approfondito quella che considera l’etica della cura. La città di Sarzana si è immediatamente immersa nell’atmosfera del Festival, che domani entrerà nel vivo con un programma di conferenze che inizierà alle 9.00 e si concluderà con l’intervento di Alessandro Barbero. La sua conferenza sull’ingratitudine nel Delitto Matteotti avrà inizio alle 21.15.”