Venerdì 6 dicembre 2024, alle ore 18:00, presso la nuova sede in Galleria Adamello 31 del rinnovato Circolo Culturale Fantoni, si inaugurerà una mostra antologica dedicata alla pittrice Gloria Giuliano. L’artista, che ha debuttato con la sua prima esposizione nel 1982, presenterà una collezione di opere che attraversa cinque decenni, dagli anni ’70 del Novecento fino ai giorni nostri.
Un momento retrospettivo significativo che celebra la lunga carriera di Gloria Giuliano, una figura peculiare del panorama artistico spezzino, capace di reinterpretare con originalità temi classici come la figurazione, il fumetto e il futurismo. La pittrice, insieme al gallerista Andrea Brandi, curatore di questa e delle prossime esposizioni, invita il pubblico a un viaggio emozionante attraverso le sue esplorazioni artistiche.
Questa 33ª mostra personale diventa anche l’occasione per riflettere sul ricco percorso pittorico di Gloria Giuliano, che di seguito condivide con SpeziaMirror i retroscena di questa nuova esposizione.
Come è nata l’idea di questa mostra antologica?
La mostra è nata grazie alla proposta di Alberto Grassi, presidente del Circolo Culturale Fantoni. Mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere esporre nella loro nuova sede in Galleria Adamello, e ho accettato con entusiasmo. Per me è stato un viaggio ai miei inizi : negli anni ’72-’73, frequentavo proprio quella galleria, allora chiamata “Galleria 2001”. Era dietro casa mia, un luogo magico per una giovane aspirante artista. Era chiusa da 15 anni e finalmente, grazie al Circolo Fantoni, riapre come spazio culturale polivalente in una nuova veste e con un ricco programma di avvenimenti futuri.
Qual è il significato personale di tornare a esporre in questa sede?
Questo luogo è stato fondamentale per la mia formazione artistica. All’epoca, La Spezia pullulava di gallerie d’arte: Galleria 2001, Il Gabbiano, Il Minotauro, La Sprugola e molte altre. In quei luoghi ho conosciuto artisti straordinari e ho alimentato la mia passione. Tornare lì, con una mostra antologica, è come chiudere un cerchio.
Come è strutturata la mostra e quali opere saranno esposte?
La mostra, curata da Andrea Brandi, ripercorre cinquant’anni di lavoro, dal 1974 al 2024. Abbiamo selezionato opere significative suddivise per decenni: anni ’70, ’80, ’90 e così via. La prima opera esposta raffigura delle barche sotto un cielo metallico del 1975, mentre l’ultima, con uno sfondo d’alluminio, collega idealmente questi cinquant’anni di carriera.
Come descriverebbe l’evoluzione del suo stile artistico?
Ho sempre sperimentato. Dagli anni della scuola, quando il figurativo tradizionale era quasi obbligatorio, sono passata alla nuova figurazione influenzata dal fumetto, lavorando anche per testate come Lancio Story. Negli anni ’90 ho esplorato tonalità monocromatiche come il blu, il bianco e il violetto. Poi, nei 2000, ho introdotto un’esplosione di colori. Credo che sperimentare sia essenziale per trovare il proprio stile, e sono ancora in viaggio verso nuove scoperte.
Quali temi le stanno particolarmente a cuore?
Molte delle mie opere riflettono temi sociali. Ad esempio, ho dedicato opere a La Vita è Bella di Vincenzo Cerami, alle ciminiere dell’Enel, ai pescatori e ai mitilicoltori spezzini. Amo rappresentare il lavoro umano in tutte le sue forme, dai musicisti ai danzatori, perché credo che l’arte debba essere un dialogo con la realtà.
Quale consiglio darebbe ai giovani artisti?
Consiglio di studiare i grandi maestri del passato, soprattutto del Cinquecento. Non si può improvvisare nell’arte: ogni forma artistica, dalla pittura alla musica, richiede impegno e fatica. Guardando al passato, si trova la strada per il futuro.
Ci parli di Gloria Ensemble da lei fondata e diretta?
“E’ il luogo dove mi incontro con degli allievi che vogliono crescere nella pittura. E’ ormai il decimo anno che animo questa realtà. Abbiamo ottenuto ottimi risultati sia in termini di partecipanti, in particolare donne nel trasmettere la mia arte, non ho altra ambizione se non di trasmettere il mio amore per l’arte figurativa; l’obiettivo che mi sono posta non è quello di creare artisti ma d’avvicinare al disegno e alla pittura i miei allievi lasciando loro la libertà per ogni forma sia tecnica che tematica.”
Ogni sessione annuale di Gloria Ensemble termina con una mostra collettiva con le opere realizzate dagli allievi, con quale spirito gli allievi si pongono verso questa scadenza?
“Lo considerano un momento topico dove i risultati dell’impegno e la creatività di ciascun partecipante prenderanno vita sotto lo sguardo dei visitatori e, durante l’inaugurazione, anche di noti pittori spezzini, critici d’arte e figure istituzionali del Comune quali il compianto Francesco Vaccarone, Giovanna Riu, Pietro Bellani, Valerio Cremonini e tanti altri.
Cosa significa per lei collaborare con il Circolo Culturale Fantoni?
È una collaborazione speciale, perché ho un legame storico con questa realtà. Il Fantoni ha avuto varie sedi nel corso degli anni, e io ero una “vecchia socia”. Tornare a collaborare con loro, in questa nuova fase, è motivo di grande soddisfazione.
Vuole aggiungere qualcosa sull’allestimento o sull’evento?
L’allestimento è stato possibile grazie all’esperienza di Andrea Brandi come gallerista. Inoltre, questa mostra inaugura ufficialmente i nuovi locali della Galleria Adamello, un importante passo per l’Associazione Fantoni.
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