Intorno al 1670, Pierre Pérignon, giovane monaco benedettino, giunse all’Abbazia di Hautvillers, vicino a Épernay, con l’incarico di tesoriere. Trovò il convento e le vigne in uno stato di totale abbandono e si impegnò a rimetterli in sesto. Il suo lavoro si concentrò principalmente sulla produzione del vino; da perfezionista qual era, si dedicò alla selezione delle uve migliori (scegliendo il pinot nero), privilegiando i terreni più vocati alla coltivazione, affinando le tecniche del taglio dei vini (assemblaggio di uve dello stesso tipo provenienti da zone diverse) e preferendo una spremitura dolce per ottenere un mosto chiaro anche da uve a bacca nera. Queste tecniche, ancora oggi, caratterizzano la produzione dello champagne.
Lo champagne è prodotto secondo il metodo champenoise, una definizione utilizzabile esclusivamente per i vini spumanti (ottenuti tramite rifermentazione in bottiglia) prodotti nella regione della Champagne. Altrove, incluso il resto della Francia, tale procedimento è denominato “metodo della rifermentazione in bottiglia”, “metodo tradizionale” o “metodo classico”.
Quale può essere il punto di congiunzione tra una regione francese così affascinante e la nostra terra spezzina?
Una storia d’amore travolgente, che ha inizio con un giovane piemontese, Enrico Mazza. Spinto dalla sua sete di conoscenza, si iscrive alla scuola sommelier, dove entra in contatto con una delle produttrici della Maison dello Champagne. Questo incontro lo appassiona al punto da dedicare una vacanza studio interamente alla regione che tanto lo incuriosiva. Qui scatta la scintilla che porterà Enrico Mazza a essere nominato Chevalier du Champagne. Ma non è tutto: durante il suo percorso scopre nella terra spezzina la donna della sua vita, trasferendosi stabilmente alla Spezia con il sogno di creare una Maison du Champagne del tutto particolare e proficua.
Torna in Francia cercando, casa per casa, i produttori della Champagne, raccontando loro il suo sogno: fondare una Maison in grado di raggruppare e rappresentare le migliori etichette, trasferendole in Italia con base nella nostra città. Alla Spezia trova un primo socio con cui avviare l’attività di esportazione dello champagne, sfruttando l’apertura sul mare offerta dal nostro porto.
Alcune difficoltà non scoraggiano l’intraprendente Mazza, che riesce a coinvolgere i produttori giusti. La sua idea si trasforma in realtà e diventa anche un patrimonio culturale per il territorio locale. Il progetto cresce e lo porta a incontrare un altro grande sommelier, Gennaro Buono. Insieme ampliano il sogno, che assume dimensioni nazionali.
Nasce così “Sommelier Coach” un percorso formativo di alto livello che combina crescita personale e una delle professioni più eleganti di sempre: quella del sommelier. Grazie a questa scuola, ormai riconosciuta a livello nazionale, Enrico Mazza, Chevalier du Champagne, Maître Sabreur e Degustatore, con vent’anni di esperienza e oltre cento viaggi nella Champagne, condivide i segreti della bevanda più blasonata del mondo, il “Re dei vini” e il “Vino dei Re”.
Il percorso formativo offerto è coinvolgente e ricco di emozioni, sia gustative sia umane. Gli allievi non solo seguono comodamente lezioni online, ma hanno anche l’opportunità di fare esperienza diretta sul territorio, attraverso gite studio mirate nella regione della Champagne. Nessuno meglio di Enrico Mazza riesce a far amare e apprezzare questa terra, rivelando segreti concreti sulla vinificazione, con visite a cantine e Maison spesso inaccessibili a turisti e studenti.
La vita della vite è una parabola dell’esistenza umana: dove affondi le radici, quali minerali assimili, quanto sole ricevi, come vieni lavorato e custodito, tutto questo determina il carattere, il colore e la gradazione che rendono l’individuo succo di vita.
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By Erika Pisacco
Scrittrice, editor e grafica editoriale collabora con la Casa Editrice Il Filo di Arianna, di cui è anche responsabile sez. fiere e autori. Fa parte del direttivo A.I.D.E.A., dove tiene corsi di scrittura creativa e public speaking. Socio fondatore e vc. presidente dell’associazione filodrammatica: Il Filo di Arianna “Comme çi comme ça”