Ven 25 Apr 2025

Spezia si candida per diventare la Capitale Italiana della Cultura 2027: un’opportunità imperdibile

Era l’ora! Spezia, attraverso il Sindaco, si candida per diventare la Capitale Italiana della Cultura nel 2027. Sono anni che molte città italiane si contendono questo riconoscimento, e quelle che riescono a ottenerlo ne traggono indubbi vantaggi economici, infrastrutturali e reputazionali. Quest’anno è il turno di Pesaro; negli anni passati, sono state designate città come Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna, Siena, Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma nel 2020 e nel 2021, Procida nel 2022, e Bergamo e Brescia congiuntamente nel 2023.

Il Ministero della Cultura, su proposta di una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero, designa annualmente la città più meritevole dopo un’attenta selezione e analisi dei progetti. Ottenere il titolo non è facile: la concorrenza è agguerrita, e alcune città ci provano per più anni, attirate dai molteplici vantaggi in termini di valorizzazione del patrimonio artistico, storico e culturale, sviluppo economico e turistico, miglioramento delle infrastrutture (restauro di edifici storici, sviluppo dei trasporti e nuovi spazi culturali), maggiore visibilità mediatica (immagine e investimenti), collaborazioni con altre città, istituzioni, università e organizzazioni internazionali, sostenibilità ambientale, nonché innovazione e sperimentazione nel settore culturale (promozione di nuove forme di espressione artistica e creativa).

Entro il 26 settembre 2024, il Comune della Spezia dovrà perfezionare la propria candidatura inviando al Ministero un dettagliato dossier, che deve contenere, secondo le linee guida, una serie di elementi chiave: visione, piano e impatto atteso dalla candidatura, i contenuti principali, le motivazioni, la descrizione del programma (elenco dettagliato degli eventi e delle iniziative culturali previste, il cronoprogramma e le strategie per coinvolgere i cittadini e le comunità locali), la partecipazione delle istituzioni, il piano di comunicazione, il budget, la governance, le strutture organizzative che gestiranno il programma, nonché il monitoraggio con KPI specifici.

Essere designati è “tutto grasso che cola” per una città che ha tanto bisogno di cultura e che ospita eccellenze uniche come il Museo Navale e il Lia, il Castello San Giorgio, il Vespucci, le borgate del Golfo dei Poeti, i palazzi Liberty, le Cinque Terre, i mosaici futuristi, e tante realtà culturali come l’Accademia Capellini, il Premio Lerici Pea, il Montale Fuori di Casa, gli amici di Mary Shelley, quelli dell’Isola del Tino, oltre a molte realtà istituzionali come la Marina Militare, la Fondazione, l’Autorità portuale, le imprese della nautica e molto altro.

I primi commenti apparsi sui social non sembrano convergere con l’obiettivo del Comune, ma forse non si avverte la portata di poter vivere per un anno in un luogo dove si susseguono eventi e iniziative culturali da fruire insieme ai tanti visitatori che potrebbero giungere in città da tutto il mondo.

Non tutte le città designate in passato hanno più storia e più appeal di Spezia, quindi la città ha tutte le carte in regola per competere. Aver manifestato l’interesse presuppone che il dossier sia già pronto con tutti i requisiti richiesti (programma, piano finanziario, budget e business plan). Lascia perplessi, per la riuscita del progetto, il fatto che la città non abbia un Assessore alla Cultura (il Sindaco detiene la delega). Per l’attuazione del progetto e del piano, sono necessarie capacità organizzative e manageriali non indifferenti. Molte città hanno nominato commissari ad hoc e comitati scientifici. Se nel 2027 Spezia sarà davvero la capitale della cultura italiana, dovremo essere grati al Sindaco Peracchini che, a quella data,  concluderà il suo secondo mandato, lasciando un concreto regalo alla sua città. Ma se a marzo 2025 la città sarà bocciata…

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