Lun 10 Feb 2025

Perché l’Aeroporto di Malpensa Dovrebbe Essere Intitolato a Silvio Berlusconi

Sono favorevole all’intitolazione dell’Aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Essendo uno scalo internazionale, è il primo punto di contatto con l’Italia per migliaia di stranieri che giungono da noi. Perché non dovrebbe essere rappresentato da un uomo divisivo, con una storia controversa, l’unico premier del mondo libero espulso dal Parlamento per una condanna definitiva per frode fiscale, oltre a nove prescrizioni e a una sentenza che documenta i suoi finanziamenti a Cosa Nostra fino al 1992, l’anno delle stragi?

La risposta è semplice: l’Italia di oggi è fatta a sua immagine e somiglianza. Solo lui, anche da defunto, la incarna e la rappresenta nel bene (poco) nel male (tanto).

È un’Italia dove crollano i ponti autostradali perché chi dovrebbe provvedere alla manutenzione in cambio di pedaggi crescenti non lo fa e nessuno se ne accorge.

È un paese dove un Presidente di Regione ottiene finanziamenti leciti dai beneficiari dei suoi atti amministrativi dopo esplicite negoziazioni e, dopo tre mesi di arresti domiciliari, non si è (non è stato) ancora dimesso.

È un luogo dove un bracciante in nero che perde un arto durante la sua giornata lavorativa, invece di essere soccorso dal datore di lavoro, viene scaricato moribondo davanti casa, insieme al braccio reciso, come se fosse un sacco d’immondizia.

È una patria dove uno dei più crudeli capi della mafia, condannato in contumacia a più ergastoli, ha vissuto per più di trent’anni tranquillo e beato a poca distanza dal suo paese natale, coltivando indisturbato affari, relazioni parentali, amori e svaghi, per essere arrestato solo quando, ormai vinto dal cancro, è certo che c’è di peggio che finire in galera.

È un teatrino dove un assassino italiano, condannato da un tribunale degli Stati Uniti, ottiene di scontare il resto della sua pena in Italia e viene accolto all’aeroporto  niente meno che dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per poi essere intervistato dal più ligio e servizievole giornalista televisivo della televisione pubblica.

È una macelleria dove nel 2024 sono già stati censiti 26 femminicidi, senza contare gli stupri e le violenze di genere.

È una bisca dove le tasse le pagano solo dipendenti e pensionati, il debito pubblico è tra i più alti d’Europa, la sanità è allo sfascio, i condoni si susseguono e la corruzione dilaga.

Sì, sono d’accordo, solo Berlusconi può rappresentarci per quello che siamo diventati. Non è più tempo di dedicare grandi opere a grandi nomi come Leonardo, Marconi, Cristoforo Colombo, Galilei, Marco Polo, ecc. Evviva l’Aeroporto Silvio Berlusconi, l’italiano di cui andiamo fieri, che ha fatto anche cose buone, ma che all’estero è considerato solo: Bunga Bunga.