È appena andata in scena nel Chiostro di San Francesco a Sarzana “L’ombra del sole”, una performance che ha unito corpo, immagini e musica dal vivo con Annalisa Maggiani, Mario Morleo e Cristina Alioto. È stata un’esperienza affascinante e profonda, che ha creato un’atmosfera unica e coinvolgente grazie all’uso del luogo e all’interazione con il pubblico. Annalisa Maggiani è riuscita a trasmettere memorie arcaiche ed esplorare nuove prospettive attraverso il corpo, offrendo una visione innovativa e toccante del nostro mondo e delle nostre tradizioni. Annalisa, ancora esausta per la sua performance appena conclusa, ce ne parla:
“Prima di tutto, il luogo è bellissimo. La sua forma rettangolare ha una forza particolare, perfetta per questo tipo di performance. Abbiamo integrato la danza con l’ambiente circostante, il prato, le colonne e tutto ciò che c’era. Il pubblico è stato molto attento e silenzioso, e ho sentito una forte connessione con loro. Stiamo lavorando per esplorare, attraverso le immagini in movimento e altre tecniche video, aspetti che normalmente non sono visibili all’occhio umano. L’obiettivo è canalizzare queste percezioni nel corpo, offrendo una visione diversa del nostro pianeta, come se lo osservassimo da una prospettiva completamente nuova.”
Puoi parlarci dei video proiettati nello spettacolo?
“I video sono stati realizzati da Mario Morleo. Ad esempio, c’era un video di una contadina delle Cinque Terre che indossava i vestiti della sua nonna per la ripresa. Questi legami con la terra e le memorie antiche sono molto forti e ci possono insegnare molto.”
E le musiche?
Sono eseguite e improvvisate da Cristina Alioto con vari strumenti musicali. Collaboriamo da oltre vent’anni, quindi c’è una grande intesa tra di noi. La musica nasce spontaneamente dal movimento, creando un’armonia istantanea con la danza.
Pensate di replicare lo spettacolo in altri luoghi?
Sicuramente sì. Tuttavia, ogni performance sarà diversa perché è in continua evoluzione, come la natura stessa. Lavoro molto sull’improvvisazione, adattandomi al pubblico, al luogo e a quel che sento al momento. Questo rende la danza non solo espressiva, ma anche impressiva.
Parlaci della collaborazione con Mythoslogos.
Collaboro da molti anni con il Direttore Artistico Angelo Tonelli e sono la coreografa della sua compagnia di teatro iniziatico. Questa collaborazione è molto stimolante perché affrontiamo temi arcaici e mitici, ma anche il logos, ovvero il momento in cui rappresentiamo e mostriamo qualcosa al pubblico.
Cos’è la danza Butoh?
È una forma di danza contemporanea nata in Giappone come reazione alla bomba di Hiroshima. Si concentra sull’autenticità del corpo, cercando di sentire ogni cellula e comunicare la memoria dell’universo. È una danza performativa molto interessante, legata alla natura e al cosmo, che permette di far emergere questa memoria corporea attraverso il movimento.