Liguria e Livelli Essenziali di Assistenza: i risultati del monitoraggio nazionale
Il Ministero della Salute ha pubblicato il nuovo rapporto del Dipartimento della Programmazione, dei Dispositivi Medici, del Farmaco e delle Politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale (DPDMF), che analizza le performance delle regioni italiane rispetto ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il report fornisce una panoramica dettagliata sull’erogazione delle prestazioni sanitarie nel nostro Paese, evidenziando quali territori rispettano gli standard previsti e quali necessitano di miglioramenti. Ma come si posiziona la Liguria in questo scenario?
La Liguria: tra luci e ombre
Secondo i dati relativi all’ultimo anno di monitoraggio, la Liguria presenta un risultato intermedio, sommando i risultati delle tre aree considerate (Ospedaliero, territoriale e prevenzione) il punteggio medio è 73 (la soglia di sufficienza sufficienza è 60) e come regione siamo all’11° posto. Alcuni indicatori sono in linea con gli standard richiesti e altri che necessitano di miglioramenti. In particolare:
- Assistenza ospedaliera: la regione si conferma tra le migliori per la tempestività dei ricoveri urgenti e per l’appropriatezza delle cure erogate.
- Assistenza territoriale: si evidenziano alcune criticità nella presa in carico dei pazienti cronici e nei tempi di accesso ad alcune prestazioni specialistiche.
- Prevenzione: la Liguria registra un dato negativo, segnalando un peggioramento rispetto agli anni precedenti. Il mancato raggiungimento degli standard previsti in questo ambito evidenzia una preoccupante carenza di strategie efficaci. La prevenzione è un pilastro fondamentale del sistema sanitario, eppure i dati mostrano che la Liguria non sta investendo a sufficienza in questo settore, con il rischio di un aumento delle patologie evitabili e un aggravio ulteriore sulle strutture sanitarie regionali.
Confronto con gli anni precedenti
Negli ultimi due anni, la Liguria ha mostrato un miglioramento nel settore ospedaliero anche se rispetto alle altre regioni ci posizioniamo al 14° posto su 2o regioni, . Tuttavia, rispetto ai dati di due anni fa, emergono alcune difficoltà nell’Area Distrettuale dove il punteggio si è ridotto di circa due punti ma rimaniamo in una posizione nazionale di vertice (5° posto). Il dato più critico rimane quello legato all’Area Prevenzione, che registra un peggioramento significativo e un divario sempre più marcato rispetto alle regioni più virtuose. In pratica con un punteggio di 54 siamo nel 2023 al 17° posto insieme all’Abruzzo su 20 Regioni, solo Calabria e Sicilia stanno dietro in classifica alla Liguria. In termini di punteggio in questa area perdiamo circa 7.41 punti rispetto al 2022.
Area Prevenzione | Area Distrettuale | Area Ospedaliera | |
2022 | 61.41 | 86.81 | 77.49 |
2023 | 54 | 85 | 80 |
Il quadro nazionale: chi sta meglio e chi è in difficoltà?

Il report evidenzia significative differenze tra le regioni italiane. Tra le migliori troviamo Emilia-Romagna, Veneto e Toscana, che si distinguono per un’ottima erogazione dei LEA e una forte integrazione tra ospedali e territorio. Al contrario, Calabria e Molise risultano tra le regioni con maggiori difficoltà, con valori al di sotto delle soglie minime in diversi ambiti, specialmente nell’assistenza territoriale e nella prevenzione. Il monitoraggio dei LEA in queste ore è stato contestato dal Presidente della Regione Lombardia che si è vista penalizzata nelle graduatorie stilate dal ministero e le ha bollate come inaccettabili per il metodo di rilevazione (6° con un punteggio medio di 73 mentre il Veneto prima in graduatoria ha un punteggio medio di 96).
Conclusioni
La Liguria si posiziona in una fascia intermedia, con risultati positivi in alcune aree ma con margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la gestione della medicina territoriale e la prevenzione. Tuttavia, il dato negativo sulla prevenzione non può essere sottovalutato: il mancato rispetto degli standard minimi rappresenta un campanello d’allarme che la Regione non può ignorare. La prevenzione non può essere il punto debole di un sistema sanitario moderno, perché il prezzo da pagare sarà sempre più alto: più malattie, più costi per le cure, più difficoltà nell’erogazione dei servizi.
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Fonte Sintesi Lea Ministero della Sanità