Antonio, veniamo al Beauty, una specialità che moltissimi fotografi inseguono ma che pochissimi riescono a utilizzare per affermarsi. Aiutaci a entrare in questo mondo, in punta di piedi. Accompagnaci dal momento in cui il cliente commissiona un servizio alla sua realizzazione. Briefing, casting, make up artist, e molto altro…
Hai citato alcune fasi della realizzazione di un servizio di Beauty. Accolgo l’invito e vi porto con me in questo percorso di realizzazione. Prima cosa, per aiutare i lettori, scrivo un elenco delle fasi salienti di questo percorso. Eccole:
- Briefing
- Location
- Casting
- Set
- Professionisti del Set: make up artist, hair stylist e fashion stylist
- Postproduzione
Il briefing iniziale con il cliente è una fase cruciale quando si lavora su un servizio fotografico beauty. Questo incontro serve a stabilire una comprensione chiara e condivisa degli obiettivi del progetto, delle aspettative e delle specifiche necessità del cliente.
Innanzitutto, incontro sempre il cliente, di persona, tramite videochiamata o telefonata. La prima cosa è ascoltarlo attentamente per capire le sue esigenze e quali siano le sue aspettative sul progetto. Chiedo allora quale messaggio desidera trasmettere attraverso le foto e qual è il pubblico di riferimento. È importante comprendere se il servizio è destinato a una campagna pubblicitaria, a un catalogo, a un sito web o a un uso editoriale.
Si parla anche dello stile delle foto. Ogni cliente ha una visione specifica e visionare una loro idea di layout, mostrando allo stesso tempo esempi di miei lavori precedenti può essere molto utile per assicurarsi di essere sulla stessa lunghezza d’onda. Proporre un moodboard può semplificare notevolmente il lavoro e Pinterest in questo frangente si rivela davvero utile, le ambientazioni possono essere le più diverse da un bagno ad uno skyline.
Inoltre, la scelta di modelli e location e la pianificazione dei tempi di consegna sono altri punti chiave dell’incontro, fondamentali per organizzare il lavoro in modo efficiente. Infine, si discute del budget. È essenziale avere una chiara comprensione delle risorse finanziarie disponibili per il progetto per poter offrire soluzioni che siano allineate alle aspettative del cliente.
Durante tutto il briefing, prendo appunti dettagliati e cerco di creare una checklist che guiderà tutte le fasi successive del servizio fotografico. Un briefing ben fatto non solo evita malintesi, ma crea anche un ambiente di lavoro collaborativo e stimolante, che è fondamentale per il successo del progetto.
Antonio come procedi nella scelta della location, cosa ti fa propendere tra fotografare in studio o all’aperto?
Quando devo scegliere la location per un servizio fotografico beauty, ci sono diversi aspetti che prendo in considerazione. Prima di tutto, gli obiettivi del servizio sono fondamentali. Se devo concentrarmi su dettagli specifici come la texture della pelle o i colori del trucco, lo studio è la scelta migliore perché posso controllare tutte le condizioni di luce e in questi casi spesso, i clienti sono d’accordo nel scegliere il mio studio 10 Watt, dato che offre un ambiente versatile dotato anche di luce daylight oscurabile, bagni scenografici e centinaia di arredi e props.
Al contrario, se il servizio deve raccontare una storia legata a luoghi ben precisi è necessario scattare all’aperto. In questo caso è necessario stabilire i vari permessi da richiedere, soprattutto se si lavora nelle vie centrali della città. È una procedura che non tutti considerano, ma vi posso assicurare che non è piacevole venire bloccati da un vigile e non poter andare avanti nel lavoro.
Anche il concept stilistico gioca un ruolo importante. Per enfatizzare un look pulito e minimalista, uno studio con sfondi neutri è l’ideale. Se invece il concept richiede un’ambientazione romantica o magari esotica o urbana, una location esterna è più appropriata. Anche la luce è un fattore determinante. La luce naturale può essere splendida ma imprevedibile, quindi, se ho bisogno di una luce costante, lo studio è perfetto.
Non posso trascurare la logistica e l’accessibilità della location. In studio ho tutto a portata di mano, mentre scattare all’aperto può comportare sfide logistiche, come trasporti aggiuntivi e permessi. Valuto attentamente se questi sforzi extra valgono il risultato desiderato. Anche il budget influisce: scattare nel mio studio mi permette di ammortizzare maggiormente i costi rispetto a una location esterna che potrebbe richiedere costi aggiuntivi.
La decisione finale è un equilibrio tra creatività, praticità e risultati desiderati. Ogni progetto è unico e richiede una valutazione attenta di tutti questi fattori per garantire il miglior risultato possibile.
Antonio, siamo al Casting. Puoi raccontarci come si scelgono le modelle e i modelli ideali per un servizio, anzi per usare i tuoi termini per uno “Shooting beauty”?
Quando si tratta di casting, si inizia chiedendo proposte a diverse agenzie di modelle in base alle esigenze specifiche del progetto. È importante chiedere alle agenzie di inviare foto e video recenti delle modelle al naturale, senza fotoritocchi, perché sappiamo tutti quanto Photoshop possa fare miracoli. Una volta stabilite le prime opzioni e concordato un range di prezzo con i Booker, si passa al casting vero e proprio.
Il casting è una fase piuttosto stressante, ma fondamentale. In un giorno, vediamo dal vivo decine, se non centinaia di modelle. Sono sempre presenti il fotografo, l’agenzia, il cliente e il truccatore (Make up artist). È un momento di valutazione intensa, in cui si vedono i candidati selezionati e quelli che si presentano all’ultimo minuto, anche da altre agenzie. Questo può rendere il tutto ancora più complicato.
Durante il casting, è importante prendere nota di ogni dettaglio. Consiglio sempre di compilare una scheda generale per tutti i modelli, con un numero di riferimento, il nome dell’agenzia e le osservazioni fatte durante la giornata: dall’abito indossato a un particolare neo. Questo aiuta a ricordare e decidere a fine giornata.
Inoltre, fare un breve video può essere utile per rivedere le candidate con calma. Presto molta attenzione anche alle mani, se sono curate, e alla bellezza dei capelli, poiché questi dettagli possono fare la differenza in un servizio beauty.
Per quanto riguarda la scelta delle modelle, il cliente spesso partecipa attivamente a questo processo. È importante avere il loro feedback per assicurarsi che la selezione risponda alle aspettative e al concept della campagna. Personalmente, la mia modella ideale non è necessariamente la più bella in senso tradizionale. Preferisco un viso minuto che formi un bel triangolo, occhi non troppo distanziati e tutto in proporzione. Non significa senza difetti, anzi, considero la bellezza la somma di piccole imperfezioni. Queste caratteristiche rendono il viso interessante e unico, ideale per catturare l’attenzione in una fotografia beauty.
Antonio, siamo sopravvissuti al Casting e ora la scelta e la preparazione del Set, anche questa un’attività molto importante…
Il Set…Anche se ho alle spalle 40 anni di esperienza, il giorno prima dello shooting dedico sempre del tempo al prelight. Questo significa stabilire con precisione l’illuminazione, i fondali e le varie ambientazioni. Preparare tutto in anticipo consente di evitare imprevisti il giorno dello shooting e di avere tutto sotto controllo sin dalle prime ore del mattino.
Una volta che il prelight è stato effettuato, il giorno dello shooting inizia in maniera fluida e organizzata. Questo mi permette di completare il servizio principale rapidamente e di avere il tempo di proporre al cliente una variante completamente diversa. È una strategia che funziona molto bene, poiché i clienti apprezzano avere opzioni differenti tra cui scegliere.
Antonio parliamo dei professionisti che condividono con te il Set. Presenze indispensabili e determinanti per la riuscita dello shooting beauty. Avrai avuto modo di individuare quelli di maggior standing, i più affidabili, quelli che riescono ad entrare subito in sintonia con te.
Il team di professionisti sul Set di solito, oltre al fotografo, include il suo assistente e le modelle, ma ci sono anche uno o due assistenti di supporto per la movimentazione delle luci. La scelta del truccatore (make up artist) è fondamentale, così come quella del parrucchiere (hair stylist). Un’altra figura chiave è la fashion stylist, che si occupa della selezione e della gestione di abiti e accessori al fine di creare outfit in grado di valorizzare le modelle.
Durante lo shooting, è spesso presente un operatore per l’acquisizione delle immagini e per un primo minimo ritocco da mostrare al cliente in tempo reale. Il direttore di produzione coordina tutte le attività e si assicura che il lavoro proceda senza intoppi. Infine, un buon catering è essenziale per mantenere alto il morale e l’energia del team durante tutta la giornata.
Tra tutte queste figure, per me le più fondamentali sono le modelle e il make up artist. In questi anni ho collaborato con tanti truccatori, ma mi sono fidelizzato con alcuni in particolare, come Rosanna Carbone, soprannominata La ROSS, e Giovanni Sanna , conosciuto come JO. Lavoro con Rosanna da tanti anni e ormai è diventata per me un vero e proprio terzo occhio. Appena c’è una sbavatura o un capello fuori posto, lei entra sul set per eliminare il problema immediatamente.
La creazione di un team di collaborazione è fondamentale per me. Nessuno deve fare la prima donna; tutti devono lavorare per lo stesso scopo, che è raggiungere il miglior risultato possibile. Ognuno deve sentirsi parte di un unico ingranaggio, perché ogni singolo contributo è essenziale per il successo del progetto. Questa armonia e questa cooperazione sono ciò che rende uno shooting non solo efficace, ma anche un’esperienza piacevole e produttiva per tutti i coinvolti.
NdR: Facciamo una pausa, ci ritroviamo la settimana prossima e concludiamo il percorso di uno shooting beauty. Antonio Schiavano racconterà a Giulio Santini di obiettivi fotografici, post produzione, hair stylist e di imprevisti che possono capitare sul set ed è anche in programmazione un’intervista a Rosaria Carbone che ci svelerà i segreti del make up artist. Mi raccomando…
Le foto di questa 5° intervista realizzata da Giulio Valerio Santini sono gentilmente concesse dal fotografo Antonio Schiavano.
Se ti sei perso le precedenti interviste ad Antonio Schiavano ecco i link: 1° intervista clicca qui – 2° intervista clicca qui 3° intervista clicca qui 4° intervista clicca qui
Giulio Santini: Milanese e bergamasco di adozione. Manager di lungo corso, Dirigente, una laurea e un MBA. Esperienze di molteplici settori (Credito, Assicurazioni, Finanza, Credito al consumo e altri). Esperto di HR e di Security & Safety. Appassionato di sport d’acqua, d’aria e di cavallo. Collabora con il giornale online National Daily Press.
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