Claudio Pistelli, una vita da fotoreporter: il racconto di 44 anni di storia attraverso le immagini
Un incontro per ripercorrere una carriera straordinaria
Il 17 febbraio, nella sede di ProSpezia Ciassa Brin, il Gruppo Fotografico Obiettivo Spezia ha accolto il giornalista e fotoreporter Claudio Pistelli per un incontro che ha permesso di ripercorrere i suoi 44 anni di carriera. L’evento, aperto ai soci e al pubblico, ha offerto un’occasione unica per comprendere il ruolo del fotografo cronista e l’impatto delle immagini sulla memoria collettiva. Pistelli, che ha lavorato per Il Secolo XIX dal 1979 al 2023, ha condiviso la sua esperienza, sottolineando come ogni scatto rappresenti un pezzo di storia cittadina e nazionale.
La fotografia come strumento di cronaca
La serata è stata introdotta dal giornalista Corrado Ricci, ex firma de La Nazione e fondatore del Cantiere della Memoria alle Grazie. Ricci ha sottolineato l’importanza del lavoro di Pistelli per la documentazione storica della Spezia, ricordando come, prima dell’avvento di Internet e dei social, la carta stampata fosse l’unica fonte di informazione. L’archivio personale del fotoreporter, con oltre 400.000 scatti catalogati, è una testimonianza preziosa della città e dei suoi avvenimenti.
Durante l’incontro, Pistelli ha presentato alcune delle immagini più significative della sua carriera, tra cui reportage di cronaca nera, eventi storici e personaggi iconici. Particolarmente toccante è stato il racconto dell’omicidio-tentato suicidio di un padre che, nel tentativo di togliersi la vita dopo aver ucciso il figlio di 10 anni, si sparò in gola, rimanendo però vivo. L’immagine dell’uomo mentre entra al pronto soccorso con le sue gambe e con il viso devastato dai pallini, pubblicata all’epoca anche sulle locandine esposte nelle edicole e in testate nazionali come Panorama, oggi sarebbe impensabile da diffondere per la sua crudezza.
Non sono mancati momenti più leggeri, come il ricordo dello scoop del segretario nazionale della UIL sorpreso a bordo di uno yacht di un noto industriale a Porto Venere dopo aver partecipato a una manifestazione operaia, o gli scatti di Lady Diana e del principe Carlo durante il loro viaggio di nozze, quando sbarcarono alla Spezia dal Britannia prima di visitare Firenze. La carrellata di immagini ha mostrato anche il cordoglio della città per il disastro del pullman dei 32 marò diretti a Torino per una partita della Juventus, episodi di vita cittadina come il doppio senso di circolazione in via Cavour e Via Prione e i negozi storici ormai scomparsi come la Casa Musicale Biso, la cartoleria Ebraio, il negozio di Luisa Spagnuolo oggetto di un attentato dinamitardo fino agli avvenimenti sportivi come le foto di Spalletti in maglia bianconera, il Giro d’Italia in Piazza Europa, che ha riservato una sorpresa emozionante a una spettatrice che ha riconosciuto il padre ormai defunto in una foto mentre riceveva un autografo dal ciclista Podenzana.
L’onorificenza di Obiettivo Spezia
A coronamento della serata, il presidente di Obiettivo Spezia, Roberto Celi, ha conferito a Claudio Pistelli il titolo di socio onorario del gruppo. La motivazione del riconoscimento ha sottolineato il valore del suo lavoro nel trasformare ogni scatto in una testimonianza visiva di rilievo storico e sociale. Pistelli è stato premiato per la capacità di coniugare tecnica e intuito, restituendo ai lettori non solo immagini, ma anche emozioni e frammenti di vita irripetibili.
L’amicizia oltre la concorrenza
Tra i soci onorari di Obiettivo Spezia figurano nomi insigni della fotografia spezzina, tra cui Cesare Salvadeo, Roberto Besana, Alberto Andreani, Hans Burger e soprattutto Mauro Frascatore, storico fotoreporter de La Nazione. Nonostante appartenesse a una testata concorrente rispetto a Il Secolo XIX, tra Frascatore e Pistelli si era instaurata una profonda amicizia e una rara sinergia lavorativa. A testimonianza di questo legame, all’incontro era presente Marco Frascatore, figlio del fotografo scomparso e oggi assessore regionale.
Un’eredità fotografica da valorizzare
Nel suo discorso di chiusura, il giornalista Riccardo Sottanis che con Pistelli ha condiviso mille avventure ha evidenziato come la fotografia sia spesso più incisiva della parola scritta. “Una foto racconta tutto, meglio di qualsiasi descrizione giornalistica”, ha affermato, ribadendo l’importanza del lavoro di Pistelli per la memoria collettiva spezzina. Ha poi auspicato che l’immenso archivio del fotoreporter non resti confinato nella sua memoria digitale, ma possa diventare un patrimonio fruibile dalla cittadinanza attraverso iniziative istituzionali.
Foto By Obiettivo Spezia Thomas Ferragina PH
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