Lun 9 Dic 2024

Giancarlo Fusco: La Spezia celebra un narratore e giornalista senza tempo all’Accademia Capellini

Foto Francesco Massaro/Dario Di Palma-film Il generale dorme in piedi

A quarant’anni dalla sua scomparsa, la figura di Giancarlo Fusco continua a risuonare nel cuore della Spezia. Venerdì 8 novembre alle ore 15, l’Accademia Lunigianese di Scienze Capellini nell’ambito della rassegna “Accade in Accademia” celebrerà il grande giornalista e scrittore spezzino con un nuovo convegno intitolato “Per Fusco, mezzo secolo dopo”, patrocinato dal Dipartimento di Italianistica e Comparatistica dell’Università Cattolica di Milano.

Lo scorso settembre si era tenuto nella sede di TLS un importante convegno dal titolo “Percorso Giancarlo Fusco: il giornalista affabulatore” organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Liguria e delle Toscana. Con relatori Filippo Paganini, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Liguria, Raffaele Capparelli, Umberto Guidi, Adolfo Lippi e Marco Ferrari. L’appuntamento di Venerdì prossimo riprende idealmente quanto era già emerso in quella sede con l’intento di sottolineare il fascino duraturo che l’indimenticabile giornalista esercita ancora sulla comunità spezzina e versiliese, rinnovando l’interesse per una personalità avventurosa e irriverente, capace di raccontare l’Italia e Spezia dagli anni 30 ai 70 del secolo scorso con un’ironia e una verve uniche.

Nato alla Spezia nel 1915, Giancarlo Fusco era figlio di un ammiraglio della Marina Militare, ma scelse una vita ben diversa dalle rigide istituzioni militari. Fin da giovane, Fusco era attratto dalla Spezia “dall’altra parte della medaglia”: una città notturna e vivace, fatta di bordelli, palestre di boxe, bettole frequentate da marinai e giocatori d’azzardo. A questi ambienti, di cui divenne assiduo frequentatore, si ispirerà nei suoi racconti e articoli.

La carriera giornalistica di Fusco iniziò alla Spezia nella sua città natale, dove collaborò con l’editore locale Gastozzi (pseudonimo dietro cui si celava il vero Talozzi per celarsi al fascio), pubblicando negli anni 30 opere provocatorie come “I pensieri di un maniaco” e “Biancheria”, quest’ultimo censurato dal regime fascista per i suoi contenuti “antisolari e distruttivi”. La sua vita prese poi una piega drammatica e avventurosa durante la Seconda guerra mondiale: Fusco servì nel Genio Telegrafisti, fu prigioniero in Grecia e Germania, e riuscì a fuggire per unirsi alla Resistenza. Questa esperienza lo segnò profondamente e divenne materiale per molti dei suoi scritti, tra cui “Le rose del Ventennio” e “La guerra d’Albania”.

Campione italiano di boxe nei pesi gallo, ballerino di tip-tap e frequentatore della mondanità notturna, Fusco costruì attorno a sé un’aura di leggenda che affascinava chiunque lo incontrasse. Nel dopoguerra, dominava la scena culturale versiliese come presentatore e cantante nei locali più in voga, mentre lavorava per i giornali più prestigiosi come Il Mondo, L’Europeo, Il Giorno e L’Espresso. Tra le sue opere più note, “Duri a Marsiglia” racconta la vita di strada con un realismo crudo e disinvolto, confermando Fusco come narratore acuto delle pieghe più oscure e affascinanti della società.

Il convegno dell’Accademia Capellini si propone di esplorare ogni sfumatura del mondo di Fusco, con interventi di esperti come Filippo Paganini, che analizzerà Fusco come giornalista, e Marco Ferrari, che rifletterà sul suo percorso personale e sulle radici familiari. Si parlerà anche delle influenze storiche sulla sua produzione, con Alberto Scaramuccia e Paolo Bertini, mentre Alice Girotto approfondirà il suo esordio letterario e Antonio Zollino rievocherà gli anni romani. Ecco il palinsesto del convegno:

Angelo Tonelli: Letture Fuschiane
Filippo Paganini: Fusco giornalista affabulatore
Marco Ferrari: Affari di famiglia
Alberto Scaramuccia: Le rose del ventennio, motivazione ed esegesi
Paolo Bertini: Le mani in pasta fra ventenni e ventennio
Alice Girotto: La biancheria, appesa fuori, è un’umanità intera: l’esordio letterario di Fusco
Antonio Zollino: A Roma con Bubù

Riconoscimento postumo Ordine Giornalisti

Per il pubblico spezzino, l’evento sarà un’occasione imperdibile per immergersi nella vita e nell’opera di un uomo che, come disse Vittorio Gassman, “inventava la verità”. Fusco non fu solo uno scrittore e giornalista, ma un personaggio complesso e poliedrico, capace di raccontare le contraddizioni dell’Italia del Novecento con autenticità e sarcasmo. Nonostante il suo indiscusso valore giornalistico non fu mai iscritto all’ordine dei giornalisti. Proprio nel convegno di Settembre il Presidente ha consegnato simbolicamente ad una nipote di Fusco una targa con una particolare iscrizione postuma all’Ordine dei Giornalisti Liguria.