Sab 19 Apr 2025

“Una mostra cammina solo se ha le gambe di una comunità”

Al CAMeC si apre la grande stagione dell’arte: Morandi e Fontana in dialogo, tra invisibile e infinito.

…allora chiedo che la città si senta coinvolta veramente in questo progetto della mostra perché è un progetto di grande importanza, la crescita culturale della comunità e della città passa anche attraverso spazi come questo e in mostre come queste e allora credo che sia quasi un dovere civico soprattutto per chi è appassionato di arte far sì che questo progetto possa avere gambe per i prossimi anni, ossia abbiamo bisogno come comunità oltre a degli sponsor privati che la città creda fortemente in questo progetto del CAMeC e di questa mostra.”

Lo ha detto Andrea Corradino, presidente della Fondazione Carispezia, all’inaugurazione della mostra Morandi e Fontana. Invisibile e Infinito, che apre sabato 12 aprile al CAMeC della Spezia. E da tali parole può partire la narrazione di un evento che non è solo culturale, ma anche civile: un momento in cui la città è chiamata a riconoscersi come luogo vivo d’arte contemporanea.

L’esposizione, visitabile fino al 14 settembre 2025, è curata da Maria Cristina Bandera e Sergio Risaliti, e rappresenta il primo, vero appuntamento di una nuova fase per il museo spezzino. Dopo il riallestimento della collezione permanente, firmato da Gerhard Wolf, il CAMeC entra ufficialmente nella stagione dei grandi eventi, assumendo un ruolo simile a quello di istituzioni come Palazzo Blu a Pisa e non solo, capaci di coniugare stabilità espositiva e progetti temporanei di richiamo nazionale.

Due maestri a confronto, una città che si mette in gioco

Sessanta opere, provenienti da musei come il Museo Morandi di Bologna, la GAM di Torino, il MART di Rovereto, collezioni private e lo stesso patrimonio del CAMeC. Un dialogo inedito tra Giorgio Morandi e Lucio Fontana, tra l’essenziale silenzio delle bottiglie e la lacerazione dello spazio pittorico.

Non c’è contrasto, ma una tensione comune – ha spiegato Sergio Risalitientrambi si confrontano con l’idea di infinito, uno attraverso la rarefazione della visione, l’altro attraverso il gesto radicale.”

Due rette parallele, potremmo dire, che non si incontrano mai ma indicano entrambe la direzione dell’assoluto. Morandi scruta l’invisibile nei paesaggi di Grizzana, Fontana taglia la tela per aprire alla quarta dimensione. La mostra, come ha sottolineato Maria Cristina Bandera,  “invita a rallentare lo sguardo, a cogliere ciò che non si vede, a percepire lo spazio interiore della pittura.”

Un salto di qualità per il CAMeC e per la Spezia

Questa straordinaria esposizione segna un nuovo grande capitolo nella storia del CAMeC, che si apre a nuove prospettive internazionali grazie alla collaborazione tra Comune e Fondazione Carispezia. La Spezia ha messo la cultura al centro del suo sviluppo come vero motore di crescita. Il museo rafforza così la sua vocazione alla sperimentazione, proponendosi come laboratorio creativo aperto alla ricerca e al dialogo artistico.”– così  Pierluigi Peracchini, Sindaco della Spezia ha salutato la nascita imminenete di questa prima mostra di respiro internazionale.

Un’affermazione che trova riscontro in una progettualità concreta: il CAMeC oggi è un museo che propone collezione e produzione, come i grandi centri culturali europei. Non solo conservazione, ma ricerca, dialogo, contaminazione.

Lo ha ribadito anche Lorenzo Viviani, presidente del Parco delle Cinque Terre che vive il CAMeC come una porta culturale per le 5 Terre da levante  e quindi  “un’occasione per legare arte e natura, tradizione e visione, una sinergia che trova concreta espressione nella nostra collaborazione con il CAMeC stesso.”

Inaugurare una mostra con i due tra i più grandi pittori del 900, significa anche posizionare La Spezia nel circuito delle mostre di livello nazionale, accanto a città di pari dimensioni che hanno saputo valorizzare il proprio patrimonio culturale. La presenza di artisti come Fontana e Morandi non è solo prestigiosa: è un segnale forte, una dichiarazione di intenti.

Oltre la mostra: un nuovo racconto di città

Con Invisibile e Infinito, La Spezia scommette su un racconto nuovo di sé, capace di andare oltre i confini locali. E lo fa con due artisti che hanno esplorato i limiti della forma, dello spazio, della materia, restando entrambi legati a un’idea di verità poetica.

Le opere di Giorgio Morandi in esposizione, tra bottiglie, caraffe, piccoli vasetti, caffettiere e colline assolate, raccontano un mondo di oggetti quotidiani e luoghi familiari che risorgono eterni, irriducibili allo scorrere del tempo. Attraverso il suo uso magistrale del colore e della luce, Morandi trasforma la realtà visibile in una dimensione sospesa tra il tangibile e l’intangibile, dove l’invisibile illumina la sostanza delle cose e dei paesaggi, rendendoli senza tempo.

Lucio Fontana, con i suoi celebri tagli, rompe la superficie pittorica per aprire una finestra sull’infinito. Le sue opere, libere da riferimenti figurativi o simbolici, invitano lo spettatore a immaginare oltre il limite dello spazio rappresentato, esplorando l’irrappresentabile dello spazio e del tempo. Fontana sfida i confini fisici e culturali con un gesto perentorio e coraggioso, trasformando la tela in un varco verso l’illimitato.

CAMeC Centro d’Arte Moderna e Contemporanea Piazza Cesare Battisti, 1, La Spezia

Orari: Da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.00 Primo venerdì del mese aperto fino alle 22.00

(Riproduzione riservata)

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