
Spezia-Brescia: la protesta degli ultras e i disordini sugli spalti
La sconfitta dello Spezia contro il Brescia non ha avuto ripercussioni solo sul campo, ma anche sugli spalti e fuori dallo stadio, con una protesta organizzata dagli ultras spezzini che ha segnato l’atmosfera prima e durante la partita.
La manifestazione pre-partita
Prima del fischio d’inizio, le associazioni legate al tifo organizzato degli Ultras Spezia hanno dato vita a un corteo per protestare contro i provvedimenti delle forze dell’ordine nei confronti di alcuni tifosi, ritenuti responsabili di atti non consoni alla normativa vigente. La manifestazione, partita da Piazza Mentana nelle ore più frequentate, ha attraversato il centro cittadino, passando per via Prione, corso Cavour e viale Amendola, per poi confluire dentro la curva Ferrovia allo stadio Picco.
Il corteo, pur essendo carico di risentimento verso le istituzioni preposto non è degenerato: fumogeni, cori e l’esplosione di potenti petardi hanno accompagnato il percorso creando un’atmosfera carica di tensione nel cuore della città. Ad aprire la manifestazione, uno striscione cifrato con la scritta “FCK QST”, poi esibito durante tutta la partita. Non serve molta fantasia per decifrare l’acronimo, in cui “FCK” richiama il termine inglese fuck (“fanculo”), mentre “QST” sta per Questura.
Proprio quella Questura che ha autorizzato un corteo nel centro cittadino nell’orario di punta dello shopping e dell’aperitivo serale che ha poi bloccato il traffico già congestionato su viale Amendola e viale Fieschi a causa dell’afflusso di spettatori verso lo stadio. Chi scrive, ad esempio, si è presentato ai cancelli con mezza bottiglietta d’acqua senza tappo ed è stato costretto a gettarla nel cestino perché non consentita. Acqua no, petardi sì.
Lo sciopero del tifo e il caos in curva
Una seconda fase della protesta ha riguardato lo stadio stesso. I gruppi ultras hanno deciso di attuare uno sciopero del tifo nei primi dieci minuti della partita, lasciando vuota la parte centrale della curva. Un segnale forte per sottolineare il loro dissenso, ma che ha tolto alla squadra quel supporto spesso determinante nelle gare casalinghe dove normalmente esplode l’attaccamento alla squadra e ai suoi giocatori.
Quando gli ultras hanno fatto il loro ingresso nel settore lasciato inizialmente vuoto, anziché tifare hanno proseguito la protesta a modo loro: una pioggia di fumogeni e petardi ha invaso la curva, costringendo l’arbitro a spezzettare il gioco per permettere ai vigili del fuoco di rimuovere velocemente i fumogeni, caduti in piena area spezzina e obbligando il portiere aquilotto a tenersi alla larga.
La risposta dei tifosi ospiti
Anche i sostenitori del Brescia hanno contribuito a rendere l’atmosfera incandescente. L’arrivo del grosso del loro contingente ha coinciso con un ulteriore lancio di fumogeni e petardi, seppur in quantità minore rispetto ai tifosi spezzini. Si è così creata una situazione paradossale, con entrambe le curve protagoniste di una sorta di “party” a colpi di artifici pirotecnici, mentre in campo lo Spezia cercava disperatamente di rimettere in piedi la partita.
Un clima che non ha aiutato la squadra
In un momento in cui lo Spezia aveva bisogno di concentrazione e supporto per rimontare lo svantaggio, il clima sugli spalti si è rivelato un ulteriore ostacolo. Il tifo, anziché essere il dodicesimo uomo per i bianchi, è diventato una fonte di distrazione e confusione, penalizzando la squadra proprio in quei minuti cruciali quando subito lo svantaggio si cerca di rimediare.
Considerazioni e contraddizioni
La serata ha lasciato molte riflessioni aperte. Tra queste, il paradosso delle misure di sicurezza: se da un lato ai tifosi viene impedito l’ingresso di bottiglie d’acqua semivuote e senza tappo, dall’altro centinaia di petardi e fumogeni sono riusciti comunque a entrare nello stadio e ad essere usati in modo improprio.
Ora sarà interessante vedere quale sarà la reazione della società che verrà certamente penalizzata da pesanti sanzioni pecuniarie e delle autorità competenti: se arriveranno provvedimenti, sanzioni o se questo episodio rimarrà un caso isolato. Una cosa è certa: in una partita così delicata della stagione, lo Spezia aveva bisogno di un pubblico appassionato e unito, come lo è stato fino all’ultima trasferta a Cesena.