La Spezia e il tappeto rosso per Gennaro Sangiuliano: celebriamo Trump o l’ex ministro della cultura?
Il 21 marzo ricorre la Giornata Mondiale della Poesia, un’occasione per celebrare la bellezza della parola scritta e recitata. Alla Spezia, come spesso accade, la data non passerà inosservata: reading poetici, concorsi e conferenze arricchiranno il panorama culturale cittadino. Ma c’è un evento che, pur non avendo nulla a che vedere con la poesia, si prende il centro della scena. L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarà ospite d’onore presso la Sala Consiliare della Provincia alle ore 17.30 per presentare il suo libro Trump. La Rivincita.
A dargli il benvenuto con tutti gli onori saranno il Sindaco Pierluigi Peracchini e altri esponenti istituzionali. Una scelta curiosa, considerando che La Spezia ha sempre offerto il palcoscenico a figure di rilievo culturale o politico, e non a chi si è visto costretto a rassegnare doverosamente le dimissioni a seguito di una tempesta mediatica poi sfociata in una serie di querele che potrebbero far emergere ulteriori novità. Un dettaglio che stride ancora di più se si pensa che chi ricopre cariche pubbliche, secondo l’articolo 54 della Costituzione, dovrebbe comportarsi con disciplina e onore.
Il comunicato ufficiale enfatizza l’importanza del libro come chiave di lettura per la politica globale. Nulla da dire su questo. Ma agli spezzini interessa davvero? Un rapido giro nelle librerie della città – compresa la Mondadori, che edita il libro – ci ha restituito un’assenza eloquente: Trump. La Rivincita non si trova sugli scaffali. Non certo perché esaurito, inoltre, presso la Biblioteca Beghi esiste solo in e-book e non in cartaceo. L’unica certezza è che ne arriveranno 100 copie direttamente nella Sala della Provincia, giusto in tempo per il firma-copie. Così, i soliti appassionati delle dediche d’autore potranno acquistare il volume, farselo autografare e poi dimenticarlo su uno scaffale di casa senza mai aprirlo.
Di cosa si parlerà, quindi, in questa presentazione? Formalmente, solo di Trump, del suo ritorno alla Casa Bianca e di politica estera in generale. Ma sarebbe ingenuo pensare che le recenti vicende dell’autore non aleggino sulla serata come un convitato di pietra. È la classica situazione in cui tutti sanno, nessuno dice, ma il non detto domina la scena. D’altronde, il nome di Sangiuliano è stato sulla bocca di tutti per mesi, non per meriti culturali, ma per aver messo in forte imbarazzo la Presidente del Consiglio, che si è trovata coinvolta in una polemica scomoda a causa di una discutibile gestione delle relazioni personali dell’ex ministro. Una vicenda che ha rafforzato la critica – già piuttosto diffusa – secondo cui Giorgia Meloni si circondi di personaggi mediocri.
C’è poi un altro aspetto da sottolineare: la Sala della Provincia forse il luogo più istituzionale della città è spesso deputato a iniziative in difesa dei diritti delle donne. Solo pochi giorni fa è stata teatro di eventi per la Giornata Internazionale della Donna. Eppure, lo stesso spazio viene ora concesso a un uomo il cui comportamento sembra abbia riportato alla ribalta il vecchio e logoro schema del potere patriarcale: l’uomo potente che promette posizioni e incarichi, la donna che si aspetta favori per ragioni che poco hanno a che vedere con le competenze e il merito. Come noto, il famoso incarico già firmato non era stato convalidato scatenando i risentimenti della diretta interessata.
E qui si apre un’altra riflessione. La Spezia, che si era candidata a Capitale della Cultura 2027 ed era riuscita ad entrare nella rosa delle dieci finaliste, è stata poi scartata dalla commissione presieduta da un membro di nomina proprio di Sangiuliano, successivamente confermato dall’attuale ministro della Cultura, Giuli. Alla fine, il titolo è andato a Pordenone, che non vantava certamente un dossier più attraente della Spezia. Un caso? Forse. Ma viene da chiedersi se l’accoglienza che verrà riservata a Sangiuliano sia davvero necessaria.
La Spezia, città dalla sua forte vocazione culturale rafforzata dalla candidatura a Capitale italiana 2027, meritava un evento istituzionale migliore per la Giornata Mondiale della Poesia. Ma evidentemente, la cultura, quella vera, non sempre è al centro delle priorità.
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