Sciacchetrail 2025: sport, tradizione e territorio si incontrano alle Cinque Terre
Dal 28 al 30 marzo, le Cinque Terre si preparano ad accogliere la nona edizione di Sciacchetrail, l’evento che unisce corsa, natura e tradizione enologica. “È un evento bello perché le Cinque Terre, endemicamente divise (ci sono gli sfottò tra un paese e l’altro) in questo momento dell’anno diventano un unico territorio. Questo è percepito anche dagli atleti. Quasi ogni paese ha il suo beniamino”, ha dichiarato Melania Sebastiani presentatrice della Conferenza stampa odierna, sottolineando come la manifestazione riesca a creare unità e spirito di appartenenza.

Centinaia di atleti provenienti da tutto il mondo si sfideranno su percorsi spettacolari che attraversano il Parco Nazionale, collegando la costa all’entroterra in un viaggio all’insegna della fatica e della bellezza. L’appuntamento con la gara più impegnativa, lo Sciacchetrail 100K, è fissato per la sera del 28 marzo, con partenza alle 22 da Riomaggiore. I cento ultra-runner iscritti affronteranno un tracciato di 100 km con 4700 metri di dislivello positivo, attraversando ambienti naturali di straordinaria varietà fino a raggiungere la Val di Vara. Il giorno successivo, il 29 marzo, sarà il turno della classica competizione ad anello di 47 km e 2600 metri di dislivello positivo, con partenza da Monterosso alle 7:30 e la partecipazione di trecento corridori selezionati. Il 30 marzo, infine, spazio agli eventi collate rali e alla “Mini Sciacchetrail”, pensata per le nuove generazioni di sportivi, con partenza sempre da Monterosso alle 14:30.
Un evento che cresce nel segno della tradizione
“Sciacchetrail è molto più di una gara agonistica, è un simbolo di coesione sociale e valorizzazione delle nostre radici culturali ed enogastronomiche – afferma Simona Ferro, assessore allo Sport di Regione Liguria. – Nell’anno in cui la Liguria è Regione Europea dello Sport, questa manifestazione si conferma come uno degli appuntamenti più attesi e rappresentativi del territorio”.
Anche Lorenzo Viviani, presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, sottolinea il legame tra sport e tutela ambientale: “Sciacchetrail celebra l’anima del nostro territorio e l’importanza della rete sentieristica, che con dedizione curiamo ogni giorno. Questi percorsi, nati per il lavoro agricolo, oggi diventano scenari di sfida e bellezza, unendo le Cinque Terre alla Val di Vara. I
Sport, cultura e territorio: gli eventi collaterali

Oltre alle gare principali, Sciacchetrail offre un ricco programma di iniziative che esaltano le tradizioni locali e il legame tra sport e cultura. Tra queste, la degustazione alla cieca di Sciacchetrà, il celebre vino passito da cui l’evento prende il nome, la presentazione del libro A Wild Mind di Andrea Bariselli e un’esposizione artistica in piazza a Monterosso. Un omaggio speciale sarà dedicato a Renato Birolli di Emanuela Cavallo per il collettivo The Spezziner (leggi riquadro sottostante) e all’enologo Alberto Capellini, che sosteneva con passione l’importanza del vino per l’identità delle Cinque Terre.
Non mancheranno momenti di tradizione popolare, come la dimostrazione del gioco delle noci di Monterosso, recentemente riconosciuto patrimonio UNESCO, e la “Mini Sciacchetrail”, che avvicinerà i più giovani ai valori della competizione sportiva.
Quest’anno, il pettorale degli atleti porta la firma dell’artista Caterina Laruccia, ispirata alla figura di nonna Elide, emblema delle donne delle Cinque Terre che hanno custodito l’economia del vino mentre gli uomini lavoravano in fabbrica (leggi riquadro sottostante). Ad accompagnare l’evento con la loro voce saranno lo speaker di piazza Luciano De Battè, affiancato da Corrado Giambalvo, e i conduttori della diretta YouTube, Andrea Bonfiglio, Luca Mannoni e Annalisa Rolla.
Il cuore pulsante dell’evento: i volontari
Un ruolo fondamentale nell’organizzazione dello Sciacchetrail è quello dei volontari, come sottolinea Daniele Moggia, presidente della ASD Polisportiva Cinque Terre: “Senza il loro impegno instancabile e la loro passione, nulla di tutto questo sarebbe possibile. Ogni anno dedicano mesi di lavoro per trasformare questa gara in un’esperienza unica, che va oltre la competizione sportiva.
Come da tradizione, il Pasta Party finale per i quattrocento atleti e gli altrettanti volontari sarà curato dalla Pro Loco di Monterosso, con prodotti genuini della cucina locale, celebrando ancora una volta lo spirito autentico dello Sciacchetrail: sport, passione e condivisione.
Caterina Laruccia (1996) è un’artista multidisciplinare cresciuta nella Tuscia Viterbese. I suoi mezzi di espressione spaziano dall’illustrazione e la grafica, all’assemblaggio di materiali recuperati con cui realizza manufatti che reinterpretano figure organiche e simboliche. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Urbino nella sezione di Grafica d’Arte nel 2018, dove si confronta con le tradizionali tecniche di stampa calcografica ed esplora il potenziale del segno grafico e la colorazione a livelli, che integra in varie tecniche di disegno. Il progetto di laurea riguarda le processioni religiose, l’arte relazionale e la presenza di plastica nei mari. Questa ricerca la porta a conseguire una laurea magistrale in Eco-Social Design presso la Libera Università di Bolzano, nel 2022. Qui trova l’occasione per approfondire temi legati alla giustizia sociale ed ecologica, oltre ad acquisire mezzi per affrontare la progettualità in maniera collettiva e nel rispetto ed esaltazione delle risorse disponibili localmente, con un focus sulle relazioni tra ogni elemento degli ecosistemi. I suoi lavori sono stati esposti sul territorio nazionale in mostre collettive e spazi pubblici, ha collaborato con istituzioni comunali ed enti privati nel campo della comunicazione visiva e la rigenerazione urbana. Ha partecipato alle residenze artistiche di Spazio 500 – Spazio Fluido 2021 (Vigolo Vattaro) e Celestial Bodies – Resonances 2022 (ospitata da Vera Stasi, Tuscania). Le sue illustrazioni sono state utilizzate in diversi campi, come albi illustrati, musica, eventi culturali, etichette. Attualmente con base nelle Cinque Terre, si occupa di coniugare l’essere madre e il portare avanti una ricerca artistica a contatto con il territorio.
Emanuela Cavallo, monterossina doc, giornalista e storica dell’arte, torna dopo quasi 10 anni alle sue poesie visive, già apprezzate dal Maestro e amico Francesco Vaccarone, nel corso della sua prima mostra ‘Ritagli di Tempo’. Per The Spezziner ha realizzato un omaggio a un artista fortemente legato alle Cinque Terre, nonché artefice della metamorfosi visiva di questo paesaggio dal figurativo all’espressionismo astratto: Renato Birolli. Birolli è stato un osservatore arguto dell’anima autentica di questo territorio, che ha trasmesso in immagini e parole. Pittore e autore capace di riflessioni puntuali sulle trasformazioni sociali, Birolli merita una nuova lettura e valorizzazione. Dell’artista sono i versi di una delle poesie più belle dedicate alle Cinque Terre e fonte d’ispirazione nello stesso titolo della pubblicazione Dario Capellini “Per quell’amor di cose”. Il testo, senza titolo, è contenuto nei Taccuini 1936 -1959 (edizione Einaudi) del pittore a cui è dedicato l’umile omaggio e copertina di Cavallo per The Spezziner:
Per quell’amor di cose – che coglie da lontano –
Dirò di te – più che ora non dica –
Di te sasso e mare e vigna – quando cercati –
Dovrò in me trovarvi – prova di un vero
Che le stagioni mutano – e in me dura.
Il gesto continua – e non si compie
Di donna ai tralci – dei remi all’acqua
di luci ed ombre – Sopra e sotto il mare –
Il sole attende – di nascere e sparire
Un giorno dell’anno – come l’intera vita.
Ed anche il vento – allaccia la memoria
Nel volo del tempo – immobile sfrenato.
(Riproduzione riservata)