Venerdì 18 ottobre, alle 10,30 presso la Sala Dante, sarà svelato il Dossier che rappresenta il cuore della candidatura di La Spezia a “Capitale Italiana della Cultura 2027“. Questo documento, che sarà valutato dal Ministero della Cultura, contiene gli elementi chiave: visione, piano e impatto atteso, contenuti, motivazioni, descrizione del programma, partecipazione delle istituzioni, comunicazione, budget, governance, le strutture organizzative nonché il monitoraggio con KPI specifici.
“Una cultura come il mare” è il titolo che ispira il Dossier presentato dal Comune, un progetto che prende vita dal profondo legame della Spezia con il mare, simbolo della sua storia e del suo futuro. La candidatura secondo i promotori è frutto di una visione lungimirante che, negli ultimi anni, ha visto la città impegnata in un vasto piano di sviluppo. La Spezia si sta trasformando in un centro creativo e sostenibile, con investimenti nell’implementazione della sostenibilità ambientale, nella riscoperta delle radici culturali e nella rigenerazione di siti storici dimenticati, tutti elementi che trovano spazio nel Dossier.
La Spezia si propone così di diventare “un grande laboratorio di innovazione culturale”, dove tradizione e modernità si fondono, e in cui il mare diventa un simbolo di connessione e apertura verso il mondo. “Una cultura come il mare” non è solo una metafora, ma un obiettivo concreto: rendere la cultura inclusiva, accessibile e interconnessa.
Il Dossier, frutto della collaborazione tra oltre 70 soggetti tra cittadini, imprese, associazioni e istituzioni, è composto da 60 pagine e si sviluppa lungo quattro direttrici principali: “Correnti”, che connette cultura e mare; “Venti”, che stimola nuove produzioni artistiche; “Onde”, per rendere la cultura inclusiva e accessibile a tutti; e “Maree”, che mira a consolidare e stabilizzare l’offerta culturale della città. Il rilancio del Premio del Golfo per giovani artisti, percorsi di rigenerazione urbana e sociale e Amphiorama, un museo diffuso che parte dal mare e guarda al futuro, sono solo alcuni dei progetti caratterizzanti la candidatura. “Una cultura come il mare” diventa così un veicolo per affrontare le sfide di oggi, promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale e sociale, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e l’Accordo di Parigi.
La candidatura ha già trasformato il modo di fare cultura a La Spezia, attraverso una “chiamata alle idee” che ha coinvolto attivamente il tessuto culturale e sociale cittadino.
A guidare il percorso è un comitato scientifico composto da personalità di spicco come Guido Tonelli, fisico del CERN; la giornalista Donatella Bianchi; il coreografo Jacopo Godani; Maria Cristina Bigi, direttrice della Casa Circondariale della Spezia; Dario Vergassola, scrittore e conduttore; e lo spezzino Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione Prima, professore di Economia Aziendale presso l’Università di Siena ed ex Rettore della stessa. Questo gruppo di esperti riflette l’ambizione di La Spezia di trasformarsi in un crocevia culturale internazionale, dove passato e futuro si intrecciano in nuove forme di espressione artistica e sociale.
Significativo anche il logo della candidatura, ispirato alla fontana futurista del Palazzo delle Poste, restaurata nel 2022. Simboleggiando modernità e forza naturale, il logo raffigura un’onda stilizzata, omaggio all’eredità architettonica della città e al mare, elemento vitale e perpetuo.
“La candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2027 parte innanzitutto da una visione chiara della Città che abbiamo portato avanti in questi anni con un vasto piano di sviluppo che ha toccato i più svariati ambiti: implementazione della sostenibilità ambientale, una nuova mobilità cittadina, la restituzione di siti storici dimenticati, la riscoperta delle nostre radici culturali, più servizi turistici ma anche più decoro urbano e nuove infrastrutture a impatto zero. – dichiara il Sindaco Pierluigi Peracchini – Al centro il legame profondo che unisce La Spezia e il mare e che, dalla lontana tradizione dei maestri d’ascia, l’ha portata oggi ad essere un centro di eccellenza nel settore della nautica e sede di importanti Centri di Ricerca internazionali, creando numerose opportunità nel campo della Blue Economy, supportate da percorsi formativi di alta qualità…”
Tra le 20 città iniziali in lizza, ne rimangono 17, tra cui Reggio Calabria, unico capoluogo di regione, e altre tre città capoluogo di provincia: Pordenone, Savona e Brindisi. Pompei, sembra essere l’unica città non capoluogo con un profilo culturale storico più marcato. Pordenone e Savona si sono molto attrezzate per vincere il contest mentre Pompei aveva privilegiato un rapporto diretto con l’ex Ministro della Cultura con consegna delle chiavi della città dorate. Da quanto rivelato fino ad oggi dal comitato promotore il dossier spezzino sembra solido e lungimirante. Essere prescelti sarà una bella soddisfazione per la città anche perché ci sono in ballo circa 6 milioni di euro tra contributo del ministero, investimenti pubblici e privati. L’obiettivo è quindi di entrare nella rosa ristretta di 10 città per poi superare le audizioni ed essere proclamata la città della cultura 2027.
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Foto di copertina by Maria Pia Pozzi PH
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