Lun 9 Dic 2024

Shooting fotografico: Antonio Schiavano spiega come si realizza e come diventa “Beauty”.

Antonio riprendiamo questo viaggio nello Shooting Beauty. Da quello che hai detto nella prima parte, uno shooting fotografico richiede grande attenzione ai dettagli, una pianificazione accurata, e un lavoro di squadra con clienti, make-up artist, hair stylist e fashion stylist, ma come avviene la collaborazione con loro prima, durante e dopo la realizzazione degli scatti? 

Prima dello shooting, lavoro con la stylist per scegliere gli outfit che valorizzeranno al meglio le modelle. Discutiamo dettagliatamente le opzioni, tenendo conto del concept generale e delle e

sigenze specifiche del servizio. Con la make up artist, definiamo il trucco, concordando su come enfatizzare i tratti delle modelle e risolvere eventuali imperfezioni senza mai esagerare, perché il trucco deve essere fondamentale ma non invadente, evitando qualsiasi esercizio stilistico fine a sé stesso.

Il giorno prima dello shooting compilo la “Call Sheet” che contiene tutti i nominativi, ruoli e recapito principale di tutte le persone coinvolte nello shooting, in modo che tutti possano sapere con chi lavoreranno e quali siano le mansioni di ogni componente del team. Durante lo shooting, la comunicazione continua è essenziale. Assicurarsi che ogni membro del team sappia esattamente cosa si sta cercando di ottenere aiuta a mantenere il processo fluido e efficiente. Mi piace creare un ambiente collaborativo e disteso, in cui sia possibile anche divertirsi facendo il lavoro che si ama e dove ogni professionista può esprimere la propria creatività, ma sempre in linea con la visione complessiva. Make up artist e hair stylist devono essere pronti a intervenire rapidamente per ritocchi e aggiustamenti, mentre la stylist monitora gli outfit per garantire che tutto sia perfetto in ogni scatto.

Antonio, quando verificate il risultato? Immagino che non aspettiate di aver completato tutto il percorso.

No, certo sarebbe rischiosissimo. Dopo ogni sessione il team visiona gli scatti per una revisione iniziale, valutando se ci sono necessità di ritocchi. Il make-up artist e la stylist possono fornire feedback su eventuali miglioramenti da apportare in post-produzione. Il cliente viene coinvolto nuovamente per assicurarsi che il risultato finale rispecchi le aspettative.

Immagino che per un servizio fotografico beauty, il make-up giochi un ruolo fondamentale. Quali elementi rendono il trucco fotograficamente interessante?

Precisione e pulizia del lavoro sono essenziali. Non mi piace il trucco eccessivamente carico e pesante che sembra più un esercizio stilistico e quasi scolastico che un lavoro di make-up vero e proprio. Inoltre, ogni dettaglio deve essere perfetto, perché la fotocamera cattura ogni minima imperfezione. La capacità del truccatore di creare un look pulito e impeccabile è fondamentale. La scelta dei colori è altrettanto importante. I colori devono funzionare bene con l’illuminazione e il concept del servizio. Spesso, colori più vivaci e contrasti più marcati funzionano meglio in fotografia, poiché aiutano a dare profondità e dimensione al viso.

La scelta dei prodotti da utilizzare per il trucco è spasmodica. Non basta scegliere il colore ma è necessario selezionarli con grande attenzione per enfatizzare o smorzare il risultato dello scatto.

Verissimo. La texture del trucco gioca un ruolo importante. Prodotti che forniscono una finitura opaca o leggermente satinata tendono a fotografare meglio rispetto a quelli troppo lucidi o brillanti, che possono creare riflessi indesiderati sotto le luci dello studio. Tuttavia, un tocco di luce posizionato strategicamente può aggiungere quel pizzico di glamour ed interesse visivo.

Anche il contouring e l’illuminazione del viso sono essenziali. Saper scolpire e definire i tratti del viso con il trucco aiuta a creare una struttura che risulta più tridimensionale e attraente in fotografia. Il gioco di luci e ombre deve essere ben calibrato per evitare che il viso appaia piatto o senza profondità. Non bisogna dimenticare l’importanza delle labbra, perché a seconda dello stile del servizio, possono essere un punto focale con colori audaci o mantenersi naturali ma ben definite.

Infine, la collaborazione tra il truccatore e il fotografo è cruciale. Make up artist esperti come Rosanna Carbone (La ROSS) o Giovanni Sanza (JO), sono in grado di adattare il proprio lavoro alle esigenze specifiche della fotografia, considerando l’illuminazione, l’angolazione della fotocamera e il concept generale dello shooting. Questo livello di comunicazione e comprensione reciproca eleva la qualità del servizio fotografico e garantisce che il make-up non solo sembri perfetto a occhio nudo, ma anche attraverso l’obiettivo della fotocamera e il concept generale dello shooting. Questo livello di comunicazione e comprensione reciproca eleva la qualità del servizio fotografico e garantisce che il make-up non solo sembri perfetto a occhio nudo, ma anche attraverso l’obiettivo della fotocamera.

In molti film compaiono set di fotografia beauty. Vediamo fotografi nervosi che insultano le modelle, fotografi che le manipolano come bambole di pezza, altri che sembrano divertirle e sedurle. Su quali elementi chiave ti concentri per ottenere il miglior risultato? Come ti relazioni con loro nel corso della sessione di shooting?

Rosanna Carbone make up artist Foto di Gianpaolo Ferraro Studio Vertigo

 Anche qui nulla è improvvisato. La giornata di lavoro è lunga e impegnativa, cerco di sfruttare al massimo la freschezza della modella, soprattutto al mattino quando la pelle è più luminosa e gli occhi reagiscono meglio ai flash. È importante ricordare il duro lavoro che la modella svolge, mantenendo un’espressione naturale nonostante l’intensità dei flash.

Non sono abituato a scattare a raffica, forse per la mia esperienza con la fotografia analogica, quindi mi limito a scattare 15-20 foto per situazione. Prima di iniziare, spiego dettagliatamente alla modella cosa desidero ottenere. Utilizzo un obiettivo 85 mm f/1.2, molto luminoso, che mi consente di avvicinarmi alla modella e creare un’intimità quasi palpabile. Questo mi permette di catturare l’emozione autentica e scattare quando la sensazione che cerco è più forte.

Durante lo shooting, è cruciale stabilire una buona comunicazione con la modella, mantenendo un’atmosfera collaborativa e positiva. Essere chiaro sulle aspettative e sensibile ai suoi bisogni aiuta a creare un ambiente dove entrambi possiamo concentrarci sul raggiungimento del risultato desiderato.

Certamente capiteranno imprevisti di ogni tipo. Come gestisci queste situazioni?

 In realtà spero sempre che si verifichi un imprevisto perché considero ogni problema un’opportunità per testare la mia creatività e il mio sangue freddo. L’adrenalina che si crea quando qualcosa non va può essere incredibilmente stimolante. Non mi faccio prendere dal panico; preferisco adottare un atteggiamento rilassato, accettando che “gli dei non volevano” e che, probabilmente, 40 anni di esperienza mi hanno preparato ad affrontare qualsiasi difficoltà.

Che si tratti di una pioggia inaspettata quando era previsto sole, o di una modella con un viso pieno di brufoli o punture di insetti, la mia risposta è sempre quella di adattarmi e trovare soluzioni. Siamo umani e gli imprevisti accadono, quindi è fondamentale mantenere la calma e risolvere i problemi con creatività e flessibilità.

 Siamo ormai alle battute finali, ma certamente non meno importanti delle altre. Credo che tutti abbiamo l’idea di cos’è una post-produzione e della sua estrema importanza. Antonio, puoi spiegarci come approcci questa parte del lavoro e se ti avvali di collaboratori esterni?

 La post-produzione è senza dubbio una fase cruciale, ma cerco di mantenerla al minimo necessario. Lavoro con una luce molto difficile, la Satelite della Broncolor, che, a differenza delle luci diffuse e ampie, utilizzate da tanti fotografi, è molto concentrata. Questo tipo di illuminazione può risultare in immagini molto scure o bruciate se non si gestisce bene, ma permette di ottenere una definizione del volto particolarmente precisa. Per questo motivo, tendo a sovraesporre leggermente le immagini, riducendo la necessità di ritocchi successivi.

Le foto di questa 6° intervista realizzata da Giulio Santini compresa la foto di copertina sono gentilmente concesse dal fotografo beauty e fashion Antonio Schiavano.

Ecco i link delle precedenti interviste ad Antonio Schiavano: 1° intervista clicca qui  – 2° intervista clicca qui    3° intervista clicca qui   4° intervista clicca qui   5° intervista I° parte clicca qui

Giulio Santini: Milanese e bergamasco di adozione.  Manager di lungo corso, Dirigente, una laurea e un MBA. Esperienze di molteplici settori (Credito, Assicurazioni, Finanza, Credito al consumo e altri). Esperto di HR e di Security & Safety. Appassionato di sport d’acqua, d’aria e di cavallo. Collabora con il giornale online National Daily Press.

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